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Jim O'Neill: separazione economica completa improbabile
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Nave portacontainer della cinese COSCO Shipping attracca al terminal del porto di Long Beach in California, Stati Uniti. (20 agosto 2021 - Xinhua/Gao Shan) |
Nonostante le recenti tensioni politiche e le discussioni sul disaccoppiamento, una separazione economica completa tra le principali economie rimane improbabile, ha affermato Jim O'Neill, ex economista capo di Goldman Sachs.
"L'idea di de-globalizzazione è più che altro una narrazione politica, non qualcosa che può essere sostenuto senza gravi ripercussioni globali", ha affermato O'Neill, che ha coniato il termine BRIC nel 2001.
Il termine BRIC inizialmente si riferiva alle economie di mercato emergenti di Brasile, Russia, India e Cina. Nel 2010, il Sudafrica si è unito al blocco, formando ufficialmente i BRICS.
Nella sua intervista rilasciata a Xinhua, O'Neill ha sottolineato che gli Stati Uniti e la Cina condividono una relazione economica profondamente intrecciata, guidata dai loro modelli complementari di risparmio e consumo.
"Sono nella finanza internazionale da abbastanza tempo per ricordare quando i politici statunitensi incolpavano il Giappone per problemi simili. Col tempo, probabilmente ci sarà un altro Paese nella stessa posizione", ha affermato O'Neill.
O'Neill ha evidenziato il successo passato della Cina nell'affrontare le sfide economiche, citando la sua risposta alla crisi finanziaria asiatica del 1997-98, la sua capacità di attrarre investimenti diretti esteri, la rapida urbanizzazione e le efficaci politiche fiscali.
Ha osservato che l'attuale attenzione della Cina all'innovazione in settori come il 5G e i veicoli elettrici sarà essenziale per la crescita futura, ma ha riconosciuto che le tensioni geopolitiche, in particolare con gli Stati Uniti, presentano sfide, soprattutto in tecnologia e commercio.
O'Neill ha anche sottolineato la necessità di rilanciare la cooperazione globale attraverso piattaforme come il G20, esortando le nazioni ad affrontare sfide comuni come la disuguaglianza economica e il cambiamento climatico.
I Paesi principali dovrebbero "unirsi e trovare un terreno comune, piuttosto che impegnarsi in politiche divisive", ha affermato O'Neill.
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