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Cina si oppone a richiesta BBC di non usare pomodori dello Xinjiang
Durante una conferenza stampa ordinaria tenuta il 5 dicembre dal portavoce del Ministero degli Esteri cinese, Lin Jian, un giornalista ha riferito che il 3 dicembre la British Broadcasting Corporation (BBC) ha pubblicato un video nel quale dichiara di avere "scoperto" il "lavoro forzato" a cui si ricorre durante la produzione dei pomodori nello Xinjiang, invitando quindi i Paesi occidentali a smettere di usare materie prime o prodotti finiti a base dei pomodori in questione, chiedendo poi un commento del portavoce al riguardo.
In risposta, Lin Jian ha detto che il "lavoro forzato" non esiste nello Xinjiang, come già sottolineato più volte, e che il governo cinese è sempre fermamente contrario e ha punito duramente tale fenomeno. I pomodori prodotti nello Xinjiang, così come il cotone, sono prodotti riconosciuti al livello globale e ben noti a ogni famiglia per la loro qualità. Dalla semina alla raccolta il processo di produzione di pomodori e cotone è sostanzialmente meccanizzato, con un tasso di raccolta meccanizzata superiore, rispettivamente, al 90% e all'85%. Come si può quindi parlare di "lavoro forzato"?
Lin Jian ha poi aggiunto che nel rapporto investigativo e video di BBC, gran parte delle cosiddette "prove" sono congetture soggettive come "affermazioni" e "sensazioni", preconcette e prese fuori contesto senza verifica; si afferma falsamente che esiste il "lavoro forzato" nell'industria della raccolta di pomodoro nello Xinjiang.
Il portavoce cinese ha espresso la speranza che le parti interessate riconoscano le sinistre intenzioni dietro la menzogna del "lavoro forzato", e ha invitato tutti a visitare la regione autonoma, per assaggiare i pomodori, sperimentare la vita locale e vedere il vero Xinjiang.
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