Sondaggio CGTN: forti critiche internazionali al piano USA di ridisegnare la "mappa dell'emisfero occidentale"

(CRI Online)venerdì 24 gennaio 2025

Le recenti dichiarazioni della nuova amministrazione statunitense su "ribattezzare" il Golfo del Messico, "riprendere" il Canale di Panama e "acquistare" la Groenlandia, insieme all'affermazione di "non escludere mezzi militari e coercizione economica" per realizzare questi piani di espansione territoriale, hanno scosso l'opinione pubblica internazionale. In un sondaggio condotto dalla CGTN tra i netizen di tutto il mondo, il 78,6% degli intervistati ha condannato fermamente queste intenzioni espansionistiche della nuova amministrazione statunitense, definendole una nuda dimostrazione di egemonia, prepotenza e bullismo.

Nel sondaggio, il 66,4% degli intervistati ritiene che la decisione unilaterale degli Stati Uniti di modificare il nome del Golfo del Messico, senza consultare i Paesi costieri, mini le tradizioni geografiche e sfidi l'autorità delle Nazioni Unite. L'83,7% ha criticato il piano di riprendere il controllo del Canale di Panama come un atto di aggressione e una grave violazione della sovranità e dell'integrità territoriale panamense, mentre l'82,3% lo considera una violazione del diritto internazionale e delle norme fondamentali delle relazioni tra Stati. Questi piani di espansione territoriale hanno provocato una forte reazione da parte di alleati tradizionali degli Stati Uniti-Panama e Danimarca. L'86,4% degli intervistati ritiene che questa politica espansionistica del governo statunitense danneggi gli interessi degli alleati e le loro relazioni con gli Stati Uniti.

Il New York Times ha sottolineato che "dalla guerra ispano-americana del 1898, quando gli Stati Uniti ottennero il controllo delle Filippine, di Guam e di Porto Rico, nessun presidente eletto aveva minacciato così apertamente l'uso della forza per espandere il territorio". Il 72,3% degli intervistati ritiene che il piano di espansione territoriale statunitense miri a preservare gli interessi egemonici globali del Paese. "L'egemonia va respinta, indipendentemente dalla narrativa e dalla retorica utilizzata dallo Zio Sam", ha commentato un netizen.

L'ambizione della nuova amministrazione statunitense di "ridisegnare la mappa dell'emisfero occidentale" preoccupa l'82,1% degli intervistati, che la interpretano come segnale di una politica "America First" più radicale e di una politica estera più aggressiva. L'84,9% critica questo piano di espansione territoriale, ritenendolo fonte di tensioni globali e minaccia alla pace regionale e alla stabilità mondiale.

Il sondaggio è stato pubblicato sulle piattaforme in lingua inglese, spagnola, francese, araba e russa della CGTN. In totale, 7.083 netizen internazionali hanno partecipato all'indagine nelle prime 24 ore.

(Web editor: Feng Yuxin, Renato Lu)

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