La Cina avverte che la proposta degli Stati Uniti di imporre tasse portuali alle navi cinesi potrebbe avere ripercussioni

(Quotidiano del Popolo Online)venerdì 28 febbraio 2025

Giovedì 27 febbraio, il Ministero del Commercio cinese ha affermato che imporre tasse alle navi cinesi che entrano nei porti degli Stati Uniti danneggerebbe le filiere di approvvigionamento globali e si ritorcerebbe contro l'economia e l'occupazione degli Stati Uniti.

He Yadong, portavoce del Ministero, ha rilasciato queste dichiarazioni in una conferenza stampa commentando la proposta dell'Ufficio del Rappresentante per il Commercio degli Stati Uniti (USTR) di imporre tali tasse.

Se gli Stati Uniti insistono nell'imporre tasse portuali, ha affermato He, ciò farà aumentare i costi di spedizione globali e danneggerà la stabilità delle filiere di approvvigionamento globali.

Tali misure aumenterebbero anche le pressioni inflazionistiche interne negli Stati Uniti, indebolirebbero la competitività globale dei beni statunitensi e danneggerebbero i consumatori e le aziende statunitensi, ha avvertito il portavoce.

Il 21 febbraio, l'ufficio USTR ha annunciato di voler chiedere commenti pubblici sulle azioni proposte nell'indagine della Sezione 301 sui settori marittimo, logistico e cantieristico della Cina, inclusa l'imposizione di tasse portuali.

L'indagine della Sezione 301 degli Stati Uniti è un tipico atto di unilateralismo e protezionismo che viola gravemente le regole dell'Organizzazione Mondiale del Commercio, ha osservato.

La Cina esorta gli Stati Uniti a rispettare i fatti e le regole multilaterali e ad astenersi dall'intraprendere ulteriormente la strada sbagliata, ha affermato il portavoce, osservando che la Cina monitorerà attentamente le azioni degli Stati Uniti e adotterà le misure necessarie per salvaguardare i propri legittimi diritti e interessi.

(Web editor: Zhou Eryou, Renato Lu)

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