Dopo 50 anni il partenariato Cina-UE rimane una forza stabilizzante in mezzo alle incertezze globali

(Quotidiano del Popolo Online)martedì 06 maggio 2025

Cinquant'anni fa, il 6 maggio 1975, la Cina e la Comunità Economica Europea – precursore dell'attuale Unione Europea (UE) – instaurarono relazioni diplomatiche, segnando un momento cruciale nella diplomazia internazionale moderna.

Nel corso dei decenni, i legami Cina-UE sono diventati un pilastro centrale del panorama globale, plasmando gli sviluppi in politica, sicurezza, commercio, investimenti, tecnologia e cooperazione ambientale.

Mentre l'ordine internazionale si trova ad affrontare nuove difficoltà – dalle tensioni geopolitiche alla frammentazione economica e alle perturbazioni nelle filiere di approvvigionamento globali – le relazioni Cina-UE si distinguono come una forza stabilizzatrice cruciale.

100.000° treno merci Cina-Europa al Terminal Intermodale di Duisburg (DIT), in Germania. (3 dicembre 2024 - Xinhua/Du Zheyu)

100.000° treno merci Cina-Europa al Terminal Intermodale di Duisburg (DIT), in Germania. (3 dicembre 2024 - Xinhua/Du Zheyu)

Durante tutto lo sviluppo delle relazioni bilaterali Cina-UE negli ultimi 50 anni, la risorsa più preziosa è sempre stata il rispetto reciproco, l'impulso più potente il vantaggio reciproco, il maggiore consenso unificante il multilateralismo e la caratterizzazione più accurata quella di partner di cooperazione.

Il partenariato Cina-UE è particolarmente evidente nelle relazioni economiche e commerciali. Cina e UE godono di punti di forza complementari e benefici reciproci nella cooperazione economica e commerciale, creando una sinergia che parla da sola. I dati ufficiali hanno mostrato che il commercio bilaterale è cresciuto da 2,4 miliardi di dollari a 780 miliardi di dollari negli ultimi cinquant'anni.

In numerosi settori, in particolare nell'industria automobilistica e del lusso, l'Europa apporta competenza progettuale, rigore normativo e innovazione, mentre la Cina offre una produzione di alta qualità, manodopera qualificata e una base di consumatori ampia e dinamica. Insieme, hanno creato posti di lavoro, rivitalizzato le industrie e stimolato la crescita globale.

Il servizio ferroviario merci Cina-UE è diventato un'arteria vitale per il commercio bilaterale. Un traguardo importante in questa partnership in crescita è stato raggiunto alla fine dello scorso anno, quando il 100.000° treno merci Cina-Europa è arrivato a Duisburg, in Germania, a sottolineare la portata, la resilienza e la crescente rilevanza di questo collegamento transcontinentale.

La Cina è inoltre leader globale nella tecnologia verde, nella produzione avanzata e nelle infrastrutture digitali, settori che sono fortemente in linea con gli obiettivi dell'UE di neutralità carbonica e trasformazione digitale.

Cerimonia di apertura della Stagione Culturale Europea di Chengdu 2025 e della Via della Cultura Europea a Chengdu, nella provincia sud-occidentale cinese del Sichuan. (12 aprile 2025 - Xinhua/Shen Bohan)

Cerimonia di apertura della Stagione Culturale Europea di Chengdu 2025 e della Via della Cultura Europea a Chengdu, nella provincia sud-occidentale cinese del Sichuan. (12 aprile 2025 - Xinhua/Shen Bohan)

Con oltre 400 milioni di persone a reddito medio, la Cina non è solo la fabbrica del mondo, ma anche un mercato di consumo in rapida crescita. Secondo il Rhodium Group, il consumo totale della Cina ha tenuto il passo con economie di dimensioni simili e, negli ultimi due decenni, la crescita dei consumi ha superato significativamente quella dei Paesi con livelli di PIL pro capite comparabili.

Oltre alla cooperazione economica e commerciale, Cina e UE condividono un profondo impegno per la stabilità globale e il multilateralismo, fattore che ha guidato i loro sforzi collaborativi su importanti questioni internazionali.

In assenza di conflitti di interesse fondamentali o contraddizioni geopolitiche tra le due parti, Cina e UE sostengono il ruolo centrale delle Nazioni Unite, risolvono le questioni internazionali attraverso il dialogo e si oppongono alle prepotenze unilaterali. Negli ultimi cinquant'anni, le relazioni Cina-UE non solo hanno favorito lo sviluppo reciproco, ma hanno anche contribuito in modo significativo alla pace e alla prosperità globali.

Dal sostegno al Piano d'Azione Congiunto Globale sulla questione nucleare iraniana alla promozione del Quadro Globale di Kunming-Montréal per la Biodiversità e all'opposizione al disaccoppiamento e alla destabilizzazione della filiera di approvvigionamento, Cina ed Europa hanno costantemente rafforzato il loro impegno comune per un mondo multilaterale e multipolare.

Le richieste di "disaccoppiamento" sotto l'etichetta fuorviante di "riduzione del rischio" rappresentano una scommessa pericolosa che potrebbe portare l'Europa all'auto-sabotaggio. Il vero pericolo sta nell'allontanarsi da una delle potenze economiche più dinamiche del mondo proprio quando la stabilità globale e una crescita sostenibile sono urgentemente necessarie.

In quanto principali economie mondiali, Cina ed Europa condividono la responsabilità di sostenere congiuntamente la globalizzazione economica e un equo contesto commerciale internazionale, di resistere alle pratiche di prepotenza unilaterale e di difendere i propri legittimi diritti e interessi, salvaguardando al contempo l'equità e la giustizia internazionali.

In qualità di sostenitori della globalizzazione economica e della liberalizzazione commerciale e convinti sostenitori dell'Organizzazione Mondiale del Commercio, le due parti dovrebbero migliorare il coordinamento, ampliare l'apertura reciproca e sostenere congiuntamente il libero scambio e gli investimenti, garantendo al contempo la stabilità delle filiere industriali e di approvvigionamento globali.

Dopo la Seconda Guerra Mondiale, l'Europa si è ricostruita sugli ideali di integrazione e reciproco vantaggio. Visionari come Robert Schuman credevano che la pace e la prosperità nascessero dall'unità, non dalla divisione.

Questa stessa filosofia dovrebbe essere alla base dei futuri legami tra Europa e Cina: dare priorità all'apertura piuttosto che al protezionismo, al dialogo piuttosto che alla sfiducia e al partenariato piuttosto che a nozioni esagerate di "competizione e rivalità sistemica" che potrebbero intorbidire le relazioni bilaterali.

(Web editor: Feng Yuxin, Renato Lu)

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