Cina: Giappone acceleri processo di smaltimento delle armi chimiche abbandonate

Nel pomeriggio del 28 agosto il Ministero della Difesa cinese ha tenuto una conferenza stampa regolare, durante la quale il portavoce del dicastero, colonnello maggiore Zhang Xiaogang, ha risposto alle domande dei giornalisti.

Un giornalista ha posto la seguente domanda: recentemente sono stati resi pubblici diversi lotti di nuove prove storiche sui crimini commessi dell'esercito giapponese che invase la Cina, tra cui migliaia di pagine di archivi e immagini sulla guerra batteriologica dell'Unità 731 dell'esercito giapponese, un album fotografico dei crimini commessi durante l'invasione del Guangdong, nonché diari e album fotografici dell'esercito giapponese scoperti nello Hebei, i quali rivelano in maniera incontrovertibile le numerose atrocità commesse dall'esercito giapponese durante l'invasione della Cina. Qual è il commento del Ministero al riguardo?

In risposta, Zhang Xiaogang ha affermato: le disumane azioni aggressive del militarismo giapponese e i crimini atroci commessi durante i massacri hanno causato catastrofi per il popolo cinese e per quelli di molti altri Paesi asiatici. Violando palesemente il diritto internazionale, l'Unità 731 dell'esercito giapponese, in particolare, ha condotto una terribile guerra batteriologica contro il popolo cinese, commettendo crimini indicibili contro l'umanità. Questa storia è supportata da prove inconfutabili e non può essere negata, né sarà mai cancellata. Quest'anno ricorre l'80° anniversario della vittoria nella Guerra di Eesistenza del Popolo Cinese contro l'Aggressione Giapponese e nella Guerra Mondiale Antifascista. Sebbene i demoni siano stati sterminati, l'impatto tossico non è ancora stato completamente eliminato. Chiediamo al Giappone di riflettere seriamente sulle sue colpe storiche, di accelerare il processo di smaltimento delle armi chimiche abbandonate, e di restituire al più presto terre incontaminate al popolo cinese.