- Scopri di più
UE esortata a rispondere con fermezza mentre la minaccia tariffaria di Trump scatena l'indignazione (2)
![]() |
Campidoglio degli Stati Uniti a Washington, D.C., Stati Uniti. (3 luglio 2025 - Xinhua/Hu Yousong) |
L'annuncio a sorpresa del presidente degli Stati Uniti Donald Trump di imporre dazi del 30% sulle esportazioni dell'Unione Europea (UE) di sabato 12 luglio ha provocato una forte reazione in tutto il blocco, con funzionari e leader del settore che chiedono una risposta forte e unita nel contesto dei negoziati commerciali in corso.
I dazi proposti, che entreranno in vigore il 1° agosto e colpiranno le importazioni dall'UE, sono stati giustificati da Trump come una correzione di relazioni commerciali "tutt'altro che reciproche".
La presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha avvertito sabato che i dazi avrebbero "danneggiato le filiere di approvvigionamento transatlantiche essenziali, a scapito di imprese, consumatori e pazienti su entrambe le sponde dell'Atlantico".
Pur sottolineando il continuo impegno dell'UE per una soluzione negoziata, ha affermato che il blocco "adotterà tutte le misure necessarie per salvaguardare gli interessi dell'UE, inclusa l'adozione di contromisure proporzionate, se necessario".
I legislatori e i leader nazionali europei hanno espresso crescente frustrazione, con molti che sollecitano misure di ritorsione immediate.
Bernd Lange, presidente della commissione per il commercio internazionale del Parlamento Europeo, ha affermato che la lettera degli Stati Uniti è "sia impertinente che uno schiaffo in faccia" dopo settimane di negoziati.
Ha esortato l'UE ad avviare misure di ritorsione lunedì come previsto, affermando che "il periodo di attesa è terminato".
Il presidente del Consiglio Europeo Antonio Costa ha affermato che i dazi alimenteranno l'inflazione, alimenteranno l'incertezza e bloccheranno la crescita. "L'UE rimane ferma, unita e pronta a proteggere i nostri interessi", ha affermato, sollecitando progressi verso un "accordo equo" con Washington.
Il presidente francese Emmanuel Macron ha espresso la sua "forte disapprovazione" per la mossa degli Stati Uniti e ha affermato che l'UE deve accelerare la preparazione di "contromisure credibili" utilizzando tutti gli strumenti, compresa la lotta alla coercizione, disponibili in caso di fallimento dei negoziati.
Le industrie europee hanno espresso preoccupazione per le conseguenze, in particolare nei settori strettamente integrati con il mercato statunitense.
Il principale gruppo lobbistico industriale tedesco, il BDI, ha definito la mossa degli Stati Uniti "un segnale d'allarme", avvertendo che potrebbe far deragliare la ripresa e minare l'innovazione su entrambe le sponde dell'Atlantico.
Isabel Schnabel, membro del consiglio di amministrazione della Banca Centrale Europea, ha affermato che i dazi potrebbero innescare shock inflazionistici e della filiera di approvvigionamento a medio termine.
Il settore automobilistico, già profondamente integrato con l'UE e gli Stati Uniti, sta già risentendo delle difficoltà.
La Slovacchia, uno dei principali Paesi esportatori di automobili in Europa, ha registrato un calo significativo degli ordini per il prossimo terzo trimestre. La Ministra dell'Economia Denisa Sakova ha affermato che il trasferimento della produzione negli Stati Uniti non è fattibile a breve termine e ha sottolineato che il danno è già iniziato.
L'Associazione tedesca dell'industria automobilistica (VDA) ha affermato che il costo per i produttori ammonta già a miliardi e aumenta di giorno in giorno.
"È deplorevole che vi sia il rischio di un'ulteriore escalation del conflitto commerciale", ha dichiarato la Presidente della VDA Hildegard Müller.
"I costi per le nostre aziende ammontano già a miliardi e la somma aumenta ogni giorno", ha affermato, sottolineando che anche i fornitori sono stati significativamente colpiti dai dazi all'importazione.
Emanuele Orsini, presidente di Confindustria, ha condannato l'approccio statunitense definendolo "sgradevole", mentre Paolo Mascarino, presidente di Federalimentare, ha affermato che i dazi "superano qualsiasi soglia di tollerabilità" e provocherebbero un calo significativo delle esportazioni.
Dan O'Brien, capo economista dell'Istituto per gli Affari Internazionali ed Europei, ha definito la mossa degli Stati Uniti "provocatoria" e ha aumentato significativamente il rischio di un più ampio confronto economico tra le due economie.
people.cn © People's Daily Online